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Nell’educazione Montessoriana il signor errore e’ il benvenuto!!

errore_bambini

Per secoli i filosofi hanno cercato di risolvere gli errori della conoscenza e del giudizio.

E di strada ne è’ stata fatta molta: se nei tempi che furono l’errore veniva considerato come un elemento da cui fuggire, o un difetto di applicazione delle regole, solo l’epistemologia del XX secolo ha rivalutato l’errore come elemento indispensabile, e addirittura fondamentale, della conoscenza scientifica. L’errore diventa un elemento di stimolo della storia della conoscenza ed assume così un ruolo impensabile prima con con il rigore della logica.

Se dalla filosofia passiamo al mondo reale le cose non sono poi così’ evolute nel tempo. Sbagliare non piace a nessuno e ammettere i propri errori e’ considerata spesso un’ammissione di debolezza, nel lavoro, nella famiglia, nelle relazioni umane in generale. Quando si parla di bambini poi; quante volte ascoltiamo genitori giustificarsi perché’ il proprio figlio non parla ancora bene, e a scuola ancor di più’ si pretende che i bambini siano sempre perfetti e con ottimi voti..basati proprio sul conteggio degli errori.
Maria Montessori aveva un’idea un po’ diversa, permeata da quell’approccio al non giudizio che tanto ci è’ caro: lo sguardo dell’adulto, pervaso dalla cultura dominante che condanna l’errore e l’inadeguatezza come fantasmi da cui sfuggire, fa fatica ad accettare che un bambino mostri durante il proprio percorso di crescita i propri tentativi ed errori, invece Il bambino, libero di sperimentare da solo e attraverso i Materiali appropriati, procede dando sfogo alla propria creatività’ e accorgendosi in autonomia della modalità’ corretta con cui svolgere le proprie attività, da cui conseguono gli apprendimenti.
L’adulto fa un passo indietro e non giudica: può’ semplicemente osservare lo spettacolo meraviglioso di questo piccolo essere che con la spontaneità’ che gli è ‘ propria si accorge da solo del proprio errore e lo corregge senza vivere il momento della vergogna culturalmente indotta,  che tanto mina l’autostima ed il senso di sé’
Come leggiamo direttamente da Maria Montessori “Noi vedremo come il bambino lavori da sé al proprio perfezionamento. La strada giusta gli é indicata non solamente dagli oggetti che adopera, ma altresì’ dalla possibilità di riconoscere da solo i propri errori per mezzo di questi oggetti”.

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E che meraviglia poter crescere senza questo macigno della perfezione e dell'infallibilità’!  
Perché’ è’ proprio così’: se fin da piccoli siamo stati abituati al giudizio altrui, e a quello interiore, e’ difficile poi negli anni liberarsi di questo peso. Se invece l’errore viene considerato come un'opportunità’ da cui imparare e nessuno attorno a noi lo carica di significati che non gli appartengono realmente, abbiamo molte più’ chances di crescere liberi da condizionamenti, pregiudizi, sensi di colpa e tanti altri fardelli che ben conosciamo.

Nell’educazione montessoriana il signor errore e’ il benvenuto e tutti i bambini lo sperimentano con naturalezza. I materiali didattici sono studiati apposta per consentire l’autocorrezione e l’apprendimento spontaneo dei concetti; gli insegnanti non intervengono per la correzione, ma semplicemente osservano ciò’ che accade, constatando che i bambini, in autonomia, scoprono la strada corretta per arrivare alla meta; il genitore, si auspica, impara lentamente ad accettare una modalità’ diversa da quella più’ consueta, che presuppone un grande lavoro su di sé per non intervenire quando si osserva il proprio figlio in difficoltà’, per non sostituirsi a lui, per non giustificarsi, perché’ è’ proprio da quelle difficoltà’ che emergera’ la vera natura individuale ed unica. Natura meravigliosa proprio perché’ imperfetta, fatta di materia da auto plasmare, fatta di emozioni autentiche e spontaneità’, di creatività e libertà’ interiore.

Chiudiamo con un breve verso di Gianni Rodari, che sull’errore scrisse libri e filastrocche divertenti, rendendolo più’ leggero ed auspicabile.
Signori e signore venite a visitare il museo degli errori e delle perle più’ rare

 


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