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Lo spazio, il tempo e la sensibilità umana nelle classi Montessori

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Dalla Rubrica Spazio Montessori riflettiamo su l’importanza del tempo e dello spazio.

Nella “Critica della ragion pura” dopo il dibattito che anima la filosofia rispetto ai concetti di Spazio e Tempo, Kant giunge alla conclusione che i due elementi non sono né una realtà oggettiva in se stessa, né semplici  relazioni tra oggetti, ma piuttosto forme a priori della sensibilità umana. “Esse condizionano ogni nostra  esperienza sensibile in quanto le cose ci sono presentate sempre situate all'interno di uno spazio e di un  tempo”.

A volte non siamo abituati a dare importanza a questi elementi dando per scontato che lo spazio non sia che un contenitore privo di significato e il tempo un incessante condanna rispetto al quale nutriamo sentimenti di odio e avversione, soprattutto se pensato nell’inesorabilità del suo scorrere e nel tentativo di standardizzare la durata di tutto, come se ognuno di noi dovesse imparare ad adeguarsi per stare al passo.

Al passo di cosa, poi, e di chi?
Bellissimo il concetto di Maria Montessori che nella sua filosofia usa questi due elementi come tasselli  fondamentali per l’apprendimento: lo spazio è il luogo dell’apprendimento e non solo, è anch’esso maestro, facilitatore di nuove esperienze e di nuovi traguardi. Nelle aule dove si apprende tramite il metodo Montessori, nulla è posizionato a caso: i materiali, oggetti scientificamente progettati per favorire l’esperienza finalizzata all’interiorizzazione di nuove capacità, sono disposti nell’ambiente in modo sapiente, le sedie, i tavoli e l’aula stessa è divisa in “spazi” con funzioni specifiche, attraverso i quali ogni bambino si muove seguendo il filo rosso della propria sensibilità. E così anche il tempo da tiranno si trasforma in naturale espressione del proprio Sè, senza incasellare il bambino in standard temporali che confinano alcuni nella palude  dell’inadeguatezza.

Ogni bambino ha il suo tempo e apprende in base proprio a quella sensibilità che gli è propria, unica ed  irripetibile. Grazie allo spazio, ai materiali e alla guida sapiente dell’insegnante montessoriana, in base ai suoi tempi, arriverà alla scoperta di tutto ciò che lo circonda.
E qui il ruolo fondamentale della guida: gli insegnanti montessoriani hanno qualcosa che li accomuna: quella pacatezza nell’esposizione che possiede anche la determinazione e l’incisività di coloro che seguono il fuoco della passione; quella soddisfazione che emerge dall’osservazione quotidiana del miracolo dell’evoluzione naturale dei piccoli umani; quella sensibilità, ancora una volta, di saper aspettare, di saper osservare, di avere fiducia, di accompagnare in modo discreto ed elegante nella danza della crescita, morbida, leggera e nello stesso momento profonda che predispone alle grandi cose della vita che questi bambini con più facilità riusciranno ad apprezzare. Una su tutte l’importanza del tempo e dello spazio.

Osservare una classe Montessori è un’esperienza più unica che rara: ordine e silenzio, operosità, armonia e concentrazione. E l’insegnante dov’è? Non la si vede, ma è lì, in mezzo ai bambini, ora accanto a uno mentre manipola le lettere smerigliate, ora con un piccolo gruppo intento a collocare forme di diversa lunghezza, ora vicino ad un altro impegnato ad abbinare parole e figure. I bambini sussurrano e l’insegnante non ripete nemmeno una volta di fare silenzio, di lavorare, di non disturbare gli altri; eppure tutto è fluido; i bambini si muovono con ordine e rispetto, autonomi e sicuri di ciò che stanno facendo, la magia della concentrazione e del fare ciò che si sceglie di fare; la straordinarietà dell’apprendimento guidato dalla sensibilità del proprio cuore.

L’osservazione del bambino è il cuore del metodo di insegnamento dell’insegnante Montessori: cosa sceglie di fare, quante volte, come si muove, che traguardi raggiunge o non raggiunge, senza giudizio e senza intervenire, ma presentando i materiali, aggiungendo particolari, disponendo lo spazio con gli elementi che possono stimolare anche gli animi più esigenti; con pazienza e fiducia in ciascuno, perché ognuno di loro saprà trovare il proprio tempo e il proprio spazio e percorrerli con la guida della propria sensibilità.


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