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Spazio Montessori: Educare alla scelta

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La libertà di scelta è un desiderio universale e contemporaneamente qualcosa di cui si ha paura”. Søren Aabye Kierkegaard

Per riuscire a capire l'importanza dell'educazione alla scelta chiediamo aiuto a Kierkegaard e a Heidegger che, forse, meglio di altri hanno definito la condizione dell'uomo e il significato dell'esistenza. Esistere significa essere possibilità, significa progettarsi, significa trascendersi. Tuttavia trovarsi sempre di fronte all’alternativa di una “possibilità che sí” e di una “possibilità che no” non rappresenta la grandezza dell'uomo, ma il suo permanente dramma, la sua miseria. L'uomo brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire a orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell’altro. E può anche scegliere di non scegliere. Può rimanere indefinito, immobile, davanti a una serie infinita di possibilità.

Cosa significa scegliere?
Scegliere significa dare espressione al proprio sè, dare spazio alla volontà indirizzandola verso uno scopo, saper prendere una strada e rinunciare a un'altra. Con quale criterio l'uomo sceglie? In base alla propria natura, al proprio sé, a quel mondo interiore sotterraneo che spinge per determinarsi. Saper scegliere è dunque un'abilità, una competenza che può essere sviluppata solo se si riconosce che è la natura il punto di partenza.

Una competenza che deve essere coltivata ed esercitata fin dall'infanzia. Come?
Maria Montessori con i suoi studi ci suggerisce di vedere nel bambino un maestro, una guida per se stesso poiché ha in sé un'energia naturale, che da sola lo indirizza e lo porta a svilupparsi attraverso leggi precise. Ci suggerisce di vedere nel bambino la capacità di scelta tra ciò che vuole imparare, approfondire, sviluppare, tralasciare o imparare più tardi. Scrive Maria Montessori: “Ciò che muove il bambino all’attività è un impulso interiore primitivo, quasi un vago senso di fame interna, ed è la soddisfazione di questa fame che lo conduce a poco a poco a un complesso e ripetuto esercizio dell’intelligenza nel comparare, giudicare, decidere un atto, correggere un errore”.

Cosa permette lo sviluppo del bambino?
“Le radici di ogni pianta cercano, tra le molte sostanze che il suolo contiene, solo quelle di cui la pianta ha bisogno”, osserva la Montessori. Il suolo non è nient'altro che l'ambiente. Il contesto ambientale è ciò che raccoglie gli stimoli che il bambino utilizza per autodeterminarsi, per scegliere ciò di cui ha bisogno e per far emergere le proprie potenzialità coi propri tempi e propri modi. All'adulto è dato il compito di organizzare un ambiente adatto a lui e di farsi interprete dei suoi bisogni. Ma se l'ambiente è ben composto e pensato, il bambino fa da solo.

I bambini in età scolare, oggi, per la maggior parte dei casi non sono abituati a scegliere perché qualcuno sceglie per loro: dalle piccole alle grandi cose (i giochi da fare, i vestiti, la scuola, le attività) e davanti a un'offerta molteplice potrebbero trovarsi in difficoltà perché non sanno cosa significa essere liberi di scegliere. Non sanno soprattutto capire i propri bisogni, perché i “bisogni” che loro riconoscono sono solo quelli “imposti” dai genitori, educatori, società. Per questo quando i bambini iniziano una scuola a differenziazione didattica Montessori hanno bisogno di un periodo di assestamento, di preparazione, di ritorno alle origini... a quando la loro mente non era ancora condizionata dall'esterno e prendere un gioco piuttosto che quell'altro era parte della loro natura.

Se cresco con questo approccio imparo anche a gestire la libertà di scelta in modo più consapevole e a essere in contatto con i miei desideri più profondi, le mie emozioni, ciò che mi arricchisce e che favorisce la mia felicità... tutte capacità che molti adulti hanno dimenticato.

Gruppo Montessori Brianza Est

 

 


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