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Educare i propri figli alle relazioni umane in famiglie e con gli amici

Categoria: Educare
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Vorremmo tutti un mondo in cui le relazioni umane , quelle autentiche, fossero l’ingrediente essenziale della nostra vita e della vita dei nostri figli. Come aiutare un bambino a comprendere il fascino e l’importanza di stare con gli altri, ascoltare e parlare con gli altri, fidarsi e affidarsi agli altri, condividere, collaborare, sostenere e saper creare legami che abbiano significato e diano benessere.

Creare una relazione umana significa innanzi tutto sperimentare la piacevolezza di stare con gli altri: un genitore deve consentire al figlio di provare e capire cosa significa in famiglia comunicare ( e torneremo su questo importante tema il prossimo mese) , poi cosa significa avere rispetto per l’originalità di chi è “altra” persona, anche fuori dall’ambiente familiare, poi ancora come si può coltivare in sé la capacità di conoscere gli altri oltre il loro apparire, accettare gli altri per le caratteristiche che hanno, valorizzare gli altri perché ogni rapporto ( familiare, amicale, di coppia, professionale, formale o informale) sia improntato alla comprensione reciproca, alla solidarietà e alla progettualità.
Un genitore insegna al figlio fin da bambino a riconoscere i volti delle persone care, a fidarsi di loro, ad esprimere emozioni e bisogni, a rispettare i limiti e le regole presenti in ogni rapporto umano. Poi arriva l’età in cui occorre consentire al figlio adolescente, vegliando però con attenzione e discrezione su di lui, di sperimentare la propria capacità di “scegliere” gli amici giusti ( quelli che vivono l’amicizia con il rispetto, la correttezza e la lealtà verso l’altro). A volte occorre spiegare, dimostrare, anche vietare ciò che non aiuta a crescere nella giusta direzione; l’egoismo e la competizione, il condizionamento e il morboso attaccamento, che diventa a volte isolamento e distacco dal gruppo, sono i rischi più frequenti nelle relazioni giovanili. Aiuta molto che i genitori, gli educatori forniscano, con il loro esempio comportamentale e con le proposte di esperienze di gruppo ( ricreative, scolastiche, sportive, sociali..) gli strumenti e le testimonianze affinchè i giovani sappiano gradualmente conoscere le proprie capacità e modalità comunicative, individuare i valori che vanno individuati nel rapporto con l’altro e finalizzare il legame di amicizia, di filialità o di coppia che instaurano, in modo adeguato alla loro età e ai principi cui si ispirano per educazione ricevuta.
Alcuni consigli pratici per portare i propri figli ad una capacità di scelta, affezione e condivisione umana adeguate possono essere:  credere nella loro capacità relazionale ( “sono certo che saprai diventare suo amico!” ), rinforzare il loro naturale desiderio di stare con gli altri (“ è importante e bello che tu voglia uscire, conoscere e creare nuovi legami con persone nuove”), suscitare in loro il piacere della condivisione in gruppo (“sono felice che tu abbia voglia di stare in compagnia perché il gruppo fa star bene e aiuta a crescere”), valorizzare le positive conseguenze che derivano anche dal comprendere i limiti e le difficoltà di ciascuno nella relazione (“ può essere difficile a volte mantenere una amicizia vera,ma anche dalla difficoltà e dal conflitto si impara a scegliere e impegnarsi fino in fondo per il bene reciproco!”)  dimostrare che anche in famiglia c’è sempre  spazio e disponibilità per accogliere l’altro ( “mi piace sapere che hai amici veri, che vuoi bene ad altre persone, e sarei felice di conoscere, invitare, incontrare chi come me ti vuole bene”)
Una relazione sana e forte non può mai essere imposta, solo essere proposta. Amare l’altro significa aiutarlo a crescere in una capacità relazionale aperta a tanti altri, senza egoismi, gelosie o possessività: il valore della famiglia sta nel suo essere riferimento affinchè l’istintiva tensione al rapporto interpersonale divenga reale capacità di creare legami aperti alla condivisione e alla reciprocità anche fuori dalle mura domestiche.


Ci si incontra/ per scherzare/ si sta insieme/ per parlare./ In compagnia/ una giornata non è mai finita:/ gli amici insegnano/ a corteggiare / la vita.
 Raffaele Crovi

Dott.sa Lucia Todaro
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