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DAD e Adolescenti: il rischio di un'adolescenza vissuta a metà

Categoria: Educare

Con la DAD viene meno una parte importante importante di socialità per gli adolescenti e il grave rischio che si correre è quello di vivere un'adolescenza vissuta a metà. Vediamo insieme tutti gli aspetti legati a questo tema e capiamo perchè i ragazzi chiedono con forza di poter restare a scuola in presenza!

 

adolescenti preadolescenti monza

Bigiare, marinare, fare filone, fare forca, limare. Ogni regione, ogni area geografica ha il suo gergo per nominare quello che in italiano si direbbe “saltare la scuola” (senza che i genitori lo sappiano e firmando la giustifica al loro posto). Tutti ci siamo passati da quella che non è altro la più diffusa trasgressione adolescenziale. Quando è iniziato il lockdown da covid-19 a fine Febbraio 2020 sembrava quindi realizzarsi il sogno di tutti gli studenti del presente e del passato: restare a casa da scuola. Potersi alzare dal letto pochi minuti prima dell’inizio delle lezioni e magari seguirle in pigiama.

Verso Settembre 2020 però abbiamo assistito ad un cambiamento. Anita una ragazza della scuola media Calvino di Torino ha protestato per una settimana sedendosi sui gradini all’ingresso dell’istituto. Prima ancora di lei Greta del liceo Ancina, sempre nel torinese, ha guidato i compagni in una protesta fuori dal loro istituto scolastico. Anche i loro colleghi di Milano si sono opposti occupando i cortili del Manzoni e del Tito Livio. Il tema, il disagio adolescenziale espresso, era comune a tutti questi casi: vogliamo tornare a scuola.
Cos’è successo ad un certo punto? Come mai quello che sembrava essere il sogno di qualsiasi studente si è trasformato in un motivo di protesta?

Cos'è l'adolescenza? Cosa vivono interiormente i ragazzi?

Cominciamo con il definire che cos’è l’adolescenza e cosa succede in questa particolare fase di vita.
L’adolescenza è quella fascia di età compresa tra gli 11 e i 19 anni. In questo periodo i ragazzi affrontano molti cambiamenti di natura fisica ma anche cognitiva ed emotiva. Questi cambiamenti li portano a voler scoprire, fare nuove esperienze, cimentarsi in nuovi contesti e in nuovi rapporti. Queste sperimentazioni consentono loro di conoscere meglio sé stessi e costruire la propria identità, compito di sviluppo fondamentale per ogni adolescente. Cambia anche la relazione con i propri genitori: c’è una maggiore richiesta di autonomia e indipendenza, alternata a dei momenti di un maggior bisogno di vicinanza. Si sente anche maggiormente la necessità di confrontarsi con altri adulti, con altre eventuali figure di riferimento che possono essere innanzitutto i professori, ma anche allenatori sportivi o educatori.

La letteratura definisce i diversi i compiti evolutivi che i ragazzi e le ragazze devono affrontare:
- la separazione-individuazione: l’adolescente è chiamato a rendersi progressivamente indipendente, a livello intellettuale e affettivo, dalle figure genitoriali
- la mentalizzazione del sé corporeo: i cambiamenti corporei legati alla pubertà richiedono ai ragazzi la capacità di accogliere e integrare una nuova immagine corporea
- la definizione-formazione di valori: l’adolescente deve mettere a punto dei valori di riferimento che orientano le sue azioni individuali, impegnato nella costruzione e nel perfezionamento di un proprio senso etico, di principi e ideali personali
- la nascita sociale: è in questa fase che diventa estremamente significativa la relazione con i coetanei e con la scuola. La scuola è oggi, per i ragazzi, l’ambiente privilegiato di sperimentazione del proprio ruolo sociale; è ricercata come ambito relazionale, di socializzazione e di valorizzazione del nascente Sé adolescenziale.

Ed è a proposito di quest’ultimo compito di sviluppo che si capisce quanto sia fondamentale in questa fase il ruolo giocato dal rapporto con i coetanei. È attraverso la socialità, il confronto con i pari che gli adolescenti hanno modo di imparare a conoscersi e a definire chi sono. Questa socialità viene giocata in tanti contesti: nei centri sportivi, negli oratori, nei cinema, nelle pizzerie, ma soprattutto a scuola. È quello l’ambiente dove i ragazzi trascorrono la maggior parte del loro tempo, e dove oltre ai coetanei trovano delle figure di riferimento alternative ai genitori, che possano far loro da guida nello svolgimento di questo compito di sviluppo. La scuola, del resto, ha due obiettivi: uno più didattico e uno più incentrato sulla formazione dei ragazzi come individui.
Con la situazione sanitaria attuale e l’uso della didattica a distanza per medie e superiori viene concesso alla scuola di svolgere solo uno dei suoi due compiti, quello che consiste nel portare avanti il programma delle lezioni. Con la didattica a distanza non si concede ai ragazzi uno spazio dove potersi formare dal punto di vista umano, personale, dove poter esplorare le proprie capacità e le proprie attitudini non strettamente didattiche.

È questo che manca loro. È per questo che protestano. Con la DAD viene meno tutta la socialità, il contatto e il confronto con i propri coetanei che è parte fondamentale per lo sviluppo e la formazione dell’identità di qualsiasi adolescente. Il rischio è di un’adolescenza vissuta a metà.

Dott.ssa Gloria Ticozzi - equipe Orme


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