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CONCENTR-AZIONE: come perderla facilmente e quali azioni per favorirla

Categoria: Educare
concentrazione_bambini

Avere una buona concentrazione significa essere in grado di “concentrare” tutta la nostra attenzione su quelle informazioni che dobbiamo memorizzare.

Al contrario, saremmo distratti, dal momento che non riusciremmo a cogliere tutti i particolari di ciò che stiamo osservando.

Quali possono essere le cause che determinano difficoltà di concentrazione? Le circostanze esterne e l’ambiente possono favorire o, al contrario, ostacolare la nostra concentrazione. L’eccessivo rumore, la mancanza di ossigeno, l’uso continuo di dispositivi elettronici sono fattori che distraggono e che causano stanchezza ed eccessivo affaticamento. E’ necessario predisporre delle pause per riacquistare energie: è bene concedersi momenti di riposo prima di arrivare ad essere eccessivamente stanchi, fare pause anche di 5 minuti ogni 20 minuti di lavoro intenso di concentrazione. Ci sono poi momenti della giornata che è preferibile non dedicare allo studio, quali per esempio, subito dopo mangiato, quando il nostro corpo è ancora “impegnato” nella digestione.  Un’attività di studio che prevede pause regolari permette una concentrazione costante e dunque risulta molto più efficace di un’attività prolungata senza interruzioni durante la quale sono inevitabili momenti di distrazione e di perdita di concentrazione. E’ importante conoscere i “tempi di resistenza” di ogni bambino e cercare di aumentarne gradualmente la durata. Altri fattori, di carattere personale ed emotivo, possono influire negativamente sulla capacità di concentrarsi: essere di cattivo umore o avere pensieri negativi pressanti, poca motivazione verso la materia oggetto di studio, scarso senso di autoefficacia, ecc.

Può essere utile allenare la propria concentrazione attraverso una serie di azioni che facilitano il suo raggiungimento e mantenimento. Imparare a gestire e controllare il proprio spazio: tenere pulito e in ordine il banco o la scrivania, eliminare gli oggetti inutili che possono distrarre e predisporre solo quelli necessari all’attività.

Assumere e mantenere una posizione corretta favorisce la concentrazione, dal momento che vengono impediti tutta una serie di movimenti e aggiustamenti continui che fungono da distrattori. Tali movimenti  aiutano a scaricare le tensioni ma allo tesso tempo non permettono che l’attenzione vada sul compito.
Il controllo del corpo e dei propri stimoli interni permette di spostare la propria attenzione sugli stimoli esterni.

E’ molto importante che la consegna dell’attività da svolgere sia chiara e comprensibile, successivamente è bene che il bambino cominci a pensare e riflettere prima di affrontare il compito. Il “pensare prima di agire” è un concetto molto astratto: per facilitare questa richiesta è possibile associare un’immagine o dei gesti concreti, in modo che il bambino capisca quali azioni deve  compiere (per esempio avere in mente l’immagine di un bambino  con l’indice appoggiato sulla testa mentre è intento a pensare).

Una volta che il compito è chiaro, è bene pianificare l’attività, stabilendo obiettivi raggiungibili e predisponendo tempi giusti per ogni fase. E’ bene diversificare le attività per mantenere alta la motivazione. Infine qualora vi fossero pensieri talmente pressanti da impedire una buona concentrazione, è bene fermarsi e affrontarli subito o stabilire, anche successivamente, un momento e uno spazio dedicati per affrontarli.

Dott.ssa Stefania Giuliani, pedagogista


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