Vacanze in arrivo....E' ora di fare i compiti!!!
I compiti a casa favoriscono lo sviluppo del senso del dovere e soprattutto permettono di sperimentare e consolidare modalità per auto organizzarsi, sviluppando in questo modo una progressiva autonomia.
Lo studente, di fronte a un compito, ha la possibilità di confrontarsi costantemente con le proprie capacità, di affrontare eventuali frustrazioni (“il non riuscire a..”) ed anche di porsi degli obiettivi che cercherà di raggiungere con determinazione. Molto spesso, però, la paura di fallire prende il sopravvento, al punto che lo studente “preferisce” desistere dal fare qualsiasi sforzo per portare a termine un compito.
In base alle caratteristiche proprie di ciascuno (punti di forza e fragilità), è bene fornire e costruire insieme delle strategie funzionali a ciascuna modalità di apprendimento.
Fare i compiti è un’attività che va strutturata, necessita di una procedura vera e propria, sistematica , ma al tempo stesso flessibile. Con i soggetti con disturbo specifico dell’apprendimento, è opportuno predisporre dei passi da seguire, avendo chiara soprattutto la loro difficoltà ad organizzarsi e a gestire il tempo.
Prima di tutto bisogna individuare un luogo adeguato in cui svolgere l’attività. Deve essere un posto dedicato, con poche distrazioni, con tutti gli strumenti necessari a portata di mano. L’ambiente non deve essere rumoroso, non deve esserci musica in sottofondo e nemmeno persone che fanno altro: evitare di disperdere l’attenzione e la concentrazione.
Quanto tempo va dedicato ai compiti? Per dare una risposta a questa domanda bisogna prendere in considerazione vari fattori: la motivazione, la concentrazione, le conoscenze pregresse sull’argomento, l’efficacia del metodo di studio e la difficoltà del compito. E’ opportuno non eccedere con la quantità di tempo da dedicare ai compiti: la concentrazione, intesa come capacità di mantenere l’attenzione per un periodo utile ad apprendere e memorizzare ciò che viene percepito dai nostri sensi, solitamente non supera i 40-45 minuti. Bisogna predisporre delle pause durante l’attività specifica ed anche preservare il tempo da dedicare ad attività extrascolastiche.
Prima di affrontare un compito occorre procedere con l’organizzazione del lavoro (pianificare). Favorire un’efficace gestione del tempo che preveda momenti di pausa ed anche spazi per dedicarsi ad altro (tempo libero). E’ consigliabile l’utilizzo di uno specchietto giornaliero e settimanale, preciso e modificabile, che indichi la scansione del tempo, segnalando i momenti di pausa, le materie da studiare, i momenti di svago.
Per quanto riguarda l’utilizzo degli strumenti, necessari all’attività di studio, è preferibile renderli sempre facilmente identificabili: per esempio, utilizzare una cartella non molto grande, con scomparti ben definiti e un’etichetta di riconoscimento. Fare la cartella, per un soggetto con disturbo specifico dell’apprendimento (che fatica a memorizzare le azioni in sequenza), può rivelarsi un compito molto difficile. Bisogna procedere in modo ordinato, seguendo, possibilmente, una procedura scritta, precedentemente costruita e avendo davanti il diario con indicato l’orario. Il diario è uno strumento fondamentale: deve essere abbastanza grande, con pochi segni e scritte, con indicati i giorni giusti, col cordino e facilmente riconoscibile; l’orario settimanale può essere costruito anche con l’utilizzo di simboli e colori.
Per quanto riguarda i libri e i quaderni, è bene tenerli separati e anche questi strumenti devono essere facilmente identificabili per mezzo di copertine colorate ed etichette. I soggetti con d.s.a. utilizzeranno poi una serie di strumenti compensativi (computer e software specifici, libri digitali, calcolatrice, sintesi vocale, tabelle, schemi, mappe, ecc.), definiti ad alta o bassa tecnologia, che dovranno mantenere le stesse caratteristiche di facile individuazione e utilizzo.
Fare i compiti è un’attività che gradualmente gli studenti riusciranno a svolgere in autonomia, se riusciranno a mantenere la procedura e a individuare un’efficace metodo di studio.
Dott.ssa Stefania Giuliani, pedagogista
Foto Credit: Jens Wessling
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