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Quando arrivano i capricci cosa fare? Cosa scatta nel nostro bambino?

Categoria: Educare
bambini_capricci

I capricci sono la messa alla prova dei genitori e di chi si occupa di bambini, nonni, tate e maestre.
Le scenate/capricci dei bambini sono vissuti come momenti difficili sia dagli adulti che dai bambini.

Quando arrivano i capricci si spera che passino il più in fretta possibile. “Aiuto adesso inizia a fare una delle sue scenate!!!”

Eccoci immaginate la “scena madre” : strilli, urla, pianti, tutti si girano a guardare Mario/a che inizia a battere i piedi per terra, a urlare e agitare le braccia per colpire chi quel giorno è toccato prendersi cura di lui/lei, le lacrime scendono copiose  e segnano il viso del bambino/a che ormai  è diventato/a “rosso fuoco”.
L’imbarazzo si è impossessato di noi grandi e iniziamo a snocciolare tutte le possibili tattiche per placare l’indemoniato/a che è vicino a noi: “Dai non fare così guarda come diventi brutto/a quando piangi… vedi che gli altri ti stanno guardando…”, “Allora facciamo così se smetti ti compro un gelato quello che ti piace tanto…” niente non funziona.
A  questo punto se le buone non danno il risultato atteso passiamo alle “cattive”.
“Adesso basta smettila!!!... non è possibile che devi fare queste scenate!!!” , “Se non la smetti me ne vado!!!” , “Allora niente televisione stasera così impari la prossima volta a non fare i capricci!!!”.

Quando arrivano le scenate/capricci la prima cosa da fare è interrogarci sul cosa stia succedendo. C’è stato un elemento iniziale che ha scatenato il capriccio? Spesso è un desiderio del bambino non corrisposto come giocare all’infinito, avere giochi nuovi ecc., oppure il rifiuto di fare qualcosa: lavarsi le mani, mettersi il pigiama ecc, oppure ancora può accadere che il bambino/a abbia vissuto un esperienza di dolore, paura, delusione che non sappiamo e che ha scatenato questa reazione.

Quello che accomuna tutte queste situazioni è uno stato emotivo alterato che si è impossessato di nostro figlio/a e che ha bloccato la comunicazione con l’adulto di tipo razionale “L’hai scelto tu questo gioco perché adesso dici che volevi l’altro?!”

Cosa significa questo? Significa che tutte quelle che sono le spiegazioni  di tipo logico/razionali che diamo al piccolo/a che, in quel momento piange a dirotto e urla, “dobbiamo lavare i denti perché se no vengono le carie” o “è ora di andare a letto perché bisogna riposare se no domani si è stanchi” non arriveranno a placare il capriccio.

Questo perché nel momento della scenata/capriccio i nostri piccoli sono travolti dalle loro emozioni e l’unica cosa che possiamo fare è stargli vicino e fargli sentire che comprendiamo la loro delusione, frustrazione ecc. Questo condividere lo stato emotivo può permetterci di abbassare l’ondata emotiva che ha travolto Mario/a per poter iniziare a comunicare più su un piano logico, spiegando che magari in quel momento non possiamo più giocare ma che è il momento di prepararsi per andare a letto.

A volte può risultare difficile per un adulto/genitore riuscire a condividere in modo reale e partecipato le emozioni dei figli soprattutto quando questi ci risultano insensati e frustranti. A tal riguardo potrà tornare utile ricordarsi che questi sentimenti per i nostri piccoli sono reali e importanti.
Questo tipo di spiegazione viene sostenuta anche da quella che è una base neurologica del funzionamento del nostro cervello, che nel caso dei bambini/e si sta sviluppando.

In particolare il cervello sta cercando di creare delle connessioni tra i due emisferi cerebrali i quali hanno specificità a secondo se si parla dell’emisfero destro o quello sinistro.
L’emisfero sinistro è quello logico/razionale mentre quello destro è legato alle emozioni, queste due parti del cervello per essere in armonia e creare un equilibrio nel bambino e nell’adulto devono cercare di collegarsi in modo armonico evitando di far prevale una parte sull’altra.
Tutto ciò spiega come nelle “scenate” vi sia un tale eccesso di emotività che porta ad uno scollegamento della parte razionale, non permettendo così di avere una equilibrata reazione a ciò che sta accadendo.

Questo contributo di base neurologica sulla comprensione di ciò che succede quando i bambini fanno i capricci ha permesso ad autori come Siegel di scrivere libri dove vengono suggerite delle strategie su come aiutare i propri figli a modificare un esplosione di rabbia in un momento di opportunità di crescita nell’integrazione fra le diverse parti del nostro cervello.

Suggerimenti bibliografici: "12 Strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino di Siegel, Bryson"

Dott.ssa Ilaria Di Ciccio, Psicologa Psicoterapeuta  


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