Skip to main content

Fattura elettronica per ONLUS e no profit

Cosa cambia con il nuovo obbligo per gli enti di utilità sociale.

 

Il 2019 si è aperto con un’importante novità nel mondo dell’imprenditoria: dallo scorso 1 gennaio è obbligatorio per tutti i professionisti rilasciare una fattura di tipo elettronico (sulla falsariga di quella che già era prevista per i rapporti con la Pubblica Amministrazione) anche quando le transazioni commerciali, intese come cessione di beni e servizi in cambio di denaro, sono condotte tra aziende (relazione B2B, ovvero Business to Business) e tra queste e il privato cittadino (trovandoci in un legame di tipo B2C, Business to Consumer).

Mentre in altri campi il passaggio è stato abbastanza indolore, il circuito dei rifornimenti di carburante ha risentito pesantemente di questa novità, visto che le procedure diventano (al momento) ben più stringenti e articolate di quanto accadeva in passato. Le procedure legate alla fattura elettronica si applicano indistintamente a tutti i titolari di partita IVA, ma cosa succede a quegli enti che già usufruiscono di regimi agevolati, come le organizzazioni ONLUS e no profit alle quali ci affidiamo, a volte senza neanche accorgercene, ad esempio nelle attività per l’infanzia?

Facciamo chiarezza: il mondo del senza scopo di lucro

Nel regime fiscale italiano sono riconosciute quattro aree in cui il privato cittadino si può organizzare per portare avanti in maniera gratuita uno scopo che sia di utilità sociale:

1. ASD (o Associazione Sportiva Dilettantistica): si occupa della diffusione di uno specifico sport tra la popolazione;

2. ONLUS (o Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale): il raggio d’azione in questo caso è molto ampio e può andare dalla salute alla tutela del territorio, dalla cultura alla famiglia (purché non si esca dalle specifiche di legge);

3. APS (o Associazione di Promozione Sociale): questi enti supportano determinate categorie di cittadini non intervenendo sul singolo, ma sulla collettività

4. Associazioni NO PROFIT : mentre le altre organizzazioni si possono occupare solamente di determinate questioni e devono essere riconosciute da un ente specifico, queste non ne hanno bisogno e possono agire su un qualsiasi argomento di interesse collettivo.

Esclusioni all’obbligo di fatturazione elettronica

Quando si parla di obbligo di fatturazione elettronica c’è da precisare un aspetto: gli enti che vi devono sottostare sono tutti quelli che hanno un ciclo attivo, ovvero che compiono operazioni finalizzate alla cessione dietro compenso di beni e servizi. Se un’organizzazione, detto in parole più semplici, non fa attività di vendita, al momento è inutile che si preoccupi dell’emissione di fattura elettronica, ma dovrà al contrario attrezzarsi alla ricezione delle stesse. Tra le partite IVA che hanno un ciclo attivo, sono escluse anche quelle che usufruiscono di regimi agevolati (generalmente concessi a chi non arriva ai 65.000 euro).

Come precisato più volte dagli organi competenti, su tutti il MEF (Ministero Economia e Finanze) e l'Agenzia delle Entrate, chi non doveva pagare l'IVA prima dell'introduzione della fattura elettronica (nei confronti della Pubblica Amministrazione già dal 2015) non dovrà farlo neanche adesso. La fattura elettronica, infatti, è semplicemente un altro metodo per attestare l'avvenuta cessione del bene o del servizio acquistato e il diritto dell'impresa o dell'ente ad essere pagati.

Attività culturali, educative e didattiche: IVA o non IVA?

In questi campi, di fondamentale importanza per il benessere dello Stato, l'ente non dovrà pagare l'IVA per tutte quante le spese collegate direttamente con l'espletamento della funzione specifica. Un esempio? Un'associazione no profit si occupa di organizzare circoli doposcuola con insegnanti di recupero. In tutte le spese, dallo stipendio dei docenti al materiale didattico fino all'affitto dei locali, tale associazione, purché riconosciuta da ONLUS o ente pubblico, potrà ottenere il rimborso dell'IVA (cfr.: Art.10 n.20, D.P.R. 633/1972; Art.148, D.P.R. 917/1986; circ. Ag. Entrate n.22/E/2008 ).


Seguici su

Articoli correlati

  • pc_tastiera_10dita

    L'importanza di imparare a scrivere con 10 dita al pc!

    In passato c’erano le dattilografe specializzate e le macchine da scrivere. Nell’istituto di ragioneria e in quello per segretarie d’azienda si insegnava per ben due anni dattilografia. Poi sono arrivati i computer e tutti hanno iniziato a scrivere da soli….ma il numero di dita utilizzate sono diminuite drasticamente e in proporzione anche la velocità.

  • cadom_violenza_donne

    #Nonsolooggi vi presentiamo il C.A.DO.M: Centro Aiuto Donne Maltrattate

    In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne 2018 abbiamo pensato di segnalarvi una straordinaria realtà attiva sul nostro territorio il C.A.DO.M. - Centro Aiuto Donne Maltrattate. Un’Associazione di donne che dal 1994 mettono a disposizione il loro tempo e la loro competenza per le donne che subiscono ogni forma di violenza sia in ambito familiare che sociale/lavorativo.

  • sos_mamme

    A Vimercate arriva SOS Mamme: uno sportello di aiuto e di ascolto per le Neo-Mamme

    Il Centro Melograno di Vimercate propone un nuovo servizio dal nome "S.O.S Mamma" uno sportello di ascolto e di aiuto per le Neo-Mamme.

  • comitato_letizia_verga

    Sosteniamo il Comitato Maria Letizia Verga per lo studio e la cura della Leucemia Infantile

    Monzaperibambini sostiene e sosterrà il "Comitato Maria Letizia Verga Onlus” per lo studio e la Cura della Leucemia del Bambino”e per tutto il 2016 aiuteremo il Comitato a diffondere le iniziative organizzate localmente.

  • Associazione Montessori

    Vi presentiamo l'Associazione Montessori Scuola Pubblica di Monza e Brianza

    Associazione Montessori Scuola Pubblica nasce dall’incontro fra tre gruppi di genitori, dei territori di: Monza e Brianza, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, impegnati nello stesso progetto, l’istituzione di classi a metodo Montessori nella scuola statale.

  • Uscire dal circuito della violenza: l’esperienza dei Centri antiviolenza come opportunità per la donna

    Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
    Una donna su quattro subisce, nel corso della propria vita, maltrattamenti e/o abusi da parte del partner (OMS).
    Il primo rapporto mondiale dell’OMS sui dati della violenza afferma che il 35% delle donne subisce durante la propria vita una qualche forma di violenza, fisica o sessuale: la violenza domestica perpetrata dal partner è la forma più comune (30%).